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9 LP Reader’s Digest RDIS 41 (9); gennaio 1975 | |
Cofanetto pubblicato da Selezione dal Reader’s Digest composto da nove volumi su LP suddivisi in altrettante buste fotografiche. Direzione artistica: Pasquale Santomartino Realizzazione grafica: Lorenzo Valsecchi Testi di presentazione: Antonino Buratti Su licenza GCD, Numero Uno, RCA, It Record, Valiant e Reader’s Digest |
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VOLUME 1 | |
Matrici: DKAY 18898 (lato A), transfer del 16 dicembre 1974 e DKAY 18899 (lato B), transfer del 23 gennaio 1975 | |
Clicca per leggere le note di copertina Si dice spesso – e quasi sempre con validi argomenti – che il mondo della musica leggera è un mondo maschile, dove i divi più amati e quotati sono appunto uomini. Ma le eccezioni non mancano e una delle più vistose è quella di Gigliola Cinquetti che nel 1974, a dieci anni di distanza dal suo clamoroso debutto sanremese («Non ho l’età») ha colto un’altra significativa affermazione con Alle porte del sole, titolo primo classificato a Canzonissima. Anche Patty Pravo, benché allontanatasi dalle gare musicali, è riuscita a tornare nella Hit Parade con Pazza idea, canzone che ha «tenuto» a lungo nella classifica dei dischi più venduti. In due, dice un vecchio adagio, si soffre meglio. Ma Johnny Dorelli (cantante) e Catherine Spaak (attrice), marito e moglie nella vita quotidiana, hanno modificato a loro uso e consumo il detto popolare: in due si canta meglio. Musica in famiglia, quindi, e titolo adatto a una coppia: Una serata insieme a te. I cantautori sono presenti in questo primo disco in maniera massiccia: II mio canto libero (Lucio Battisti), Sempre (Gabriella Ferri) e Questo piccolo grande amore (Claudio Baglioni), titolo con il quale Baglioni ha affermato definitivamente le sue qualità di autore e di interprete. Un discorso a parte merita Gabriella Ferri che, dopo aver affrontato con grintosa spavalderia il repertorio romanesco, ha trovato uguale immediatezza per cantare in lingua sentimenti veri e autentici. |
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Lato A
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VOLUME 2 | |
Matrici: DKAY 18900 (lato A), transfer del 1° gennaio 1975 e DKAY 18901 (lato B), transfer del 1° gennaio 1975. In questo album è presente il brano “La canzone del sole”, singolo del 1971 sino ad allora inedito su album in Italia. Verrà riproposto (assieme alla canzone dell’altro lato: “Anche per te”) l’anno seguente sull’antologia IL MEGLIO DI LUCIO BATTISTI VOL. 1 |
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Clicca per leggere le note di copertina In tema di musica leggera i favori del pubblico vanno, in massima parte, alle canzoni. Ma di tanto in tanto capita che faccia capolino nella classifica dei successi anche il brano puramente strumentale. Di recente è accaduto con Popcorn, l’ossessivo motivetto che ha scandito tutta un’estate, e con In the Summertime, altro brano caratterizzato da una originale trovata strumentale. Un valido apporto a questo genere di musica arriva anche dallo schermo cinematografico dove spesso le colonne sonore di commento sono di sola musica. Uno dei successi più strepitosi di questi ultimi anni è stato il tema conduttore del film Anonimo Veneziano, composto da Stelvio Cipriani. Le presenze femminili rilevanti di questo secondo disco sono due: Raffaella Carrà interpreta Gocce di pioggia su di me (che nella versione originale faceva parte della colonna sonora del film «Butch Cassidy») mentre Claudia Mori ripropone Chi non lavora non fa l’amore. La canzone, presentata proprio dalla Mori al Festival di Sanremo del 1970, dove risultò prima, è l’analisi di una situazione (lo sciopero) vista con un occhio particolare, quello femminile. Con Amore caro, amore bello nasce il primo sostanzioso frutto di una collaborazione a tre: Mogol, Battisti e Bruno Lauzi, autori i primi due e interprete il terzo. |
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VOLUME 3 | |
Matrici: DKAY 18902 (lato A), transfer del 16 dicembre 1974 e DKAY 18903 (lato B), transfer del 7 gennaio 1975 | |
Clicca per leggere le note di copertina Il boom del folklore ha riportato alla luce un grosso patrimonio di canti genuinamente popolari, ma ha determinato anche la nascita di un genere che, pur rifacendosi al folk, ne smussa le asperità, i toni un po’ monocordi. Il primo esempio di folk-revival, a livello di canzonetta, è Semo gente de borgata, dei Vianella. I Vianella («Il plurale è alla latina» dicono gli interessati), usciti dal mondo della canzone come interpreti singoli, vi hanno fatto un ritorno clamoroso come coppia: i Vianella, infatti, sono Edoardo Vianello e Wilma Goich. Grosso successo anche per La pioggia, presentata al Festival di Sanremo del 1969 da France Gall e Gigliola Cinquetti. Chitarra suona piu piano, di Nicola Di Bari, vinse l’edizione 1971 di Canzonissima. «Hanno detto che ho scopiazzato Puccini», disse Di Bari dopo la vittoria, «ma non è vero. Io la musica di Puccini non l’ho mai ascoltata!» Per chi, interpretata da Johnny Dorelli, è la versione italiana di un best-seller americano, «Without you», canzone lanciata da Harry Nilsson. Tony Renis presenta una personalissima interpretazione di Grande grande grande, canzone di cui è autore, ma che è stata portata al successo da Mina. Borriquito, un’elettrizzante interpretazione di Raffaella Carrà, significa «asinello» ed è stata composta da Peret, noto cantautore catalano. Due motivi strumentali completano il microsolco: Mellow Yellow e Metti, una sera a cena composto da Ennio Morricone per la colonna sonora del film omonimo. |
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VOLUME 4 | |
Matrici: DKAY 18904 (lato A), transfer del 7 gennaio 1974 e DKAY 18905 (lato B), transfer del 7 gennaio 1975 | |
Clicca per leggere le note di copertina Nella presentazione del disco n. 3 abbiamo parlato del recupero, da parte dei Vianella, di un certo materiale sonoro di ambiente folk-pop effettuato con canzoni nuove scritte appositamente per loro. In questo quarto disco, invece, Nino Manfredi ha ripescato decisamente nel passato e ci ripropone con una magnifica interpretazione una canzone romana autentica, di annata, Tanto pe’ canta’, lanciata da Ettore Petrolini molti e molti anni fa. Lady Barbara è la canzone con la quale Renato dei Profeti vinse il Disco per l’Estate 1970. Sono chiaramente avvertibili, in questo brano di Bigazzi e Savio, echi e voci del mondo verdiano: per l’esattezza le citazioni si riferiscono alla «Traviata» e all’«Aida». Fra i molti filoni in cui si articola la musica leggera, ha assunto, verso la fine degli anni ’60, un rilievo particolare quello mistico-religioso. In America è nato il rock-oratorio («Jesus Christ Superstar» è l’esempio più clamoroso), mentre in Italia si è verificata una produzione di canzoni come Gesù è mio fratello, lanciata da Mia Martini. Per «Il padrino», film che ha portato gli incassi del box-office a cifre vertiginose, Nino Rota ha scritto un’accattivante e penetrante colonna sonora con un motivo conduttore diventato poi anche canzone: Parla più piano. In Italia la versione più nota è stata incisa da Gianni Morandi. |
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VOLUME 5 | |
Matrici: DKAY 18906 (lato A), transfer del 7 gennaio 1975 e DKAY 18907 (lato B), transfer del 16 dicembre 1974 | |
Clicca per leggere le note di copertina Anche per La prima cosa bella, titolo che ha fruttato al suo autore, Nicola Di Bari, un secondo posto al Festival di Sanremo del 1970 insieme ai Ricchi e Poveri che lo ripresentano in questo disco, il discorso torna sul tema folklore. Di Bari, dopo la sua affermazione, dichiarò senza mezzi termini che per il tema centrale della canzone si era ispirato a un motivo popolare della sua terra, le Puglie. Due personalità femminili, di carattere opposto, appaiono in questo microsolco che ripropone un brano del 1968, Il carnevale, presentato da Caterina Caselli anche a Canzonissima, mentre Raffaella Carrà è la dinamica interprete di T’ammazzerei, brano spiritoso e ricco di verve. Di diversa atmosfera sono, invece, Tanta voglia di lei – uno dei best-sellers dei Pooh, complesso il cui nome è quello di un celebre orsacchiotto di pezza e La collina dei ciliegi, di Lucio Battisti: due brani che piacciono sia ai giovani che agli adulti per la loro linea melodica. Un fenomeno cinematografico, ma anche di costume, è stato – alcuni anni or sono — l’esplosione del western all’italiana. Anche in campo musicale si è verificato un fenomeno di imitazione, ad alto livello, di un certo genere di musica, tipico di tanti film americani. È la musica siglata dal complesso Oliver Onions, cioè i fratelli Guido e Maurizio De Angelis, gli ironici commentatori di tante vicende paradossali, come Più forte ragazzi (Flying Through the Air). Ore d’amore (titolo originale, The World We Knew, lanciata da Frank Sinatra) è la canzone con la quale Fred Bongusto ha partecipato a due edizioni di Canzonissima: 1967 e 1968. |
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VOLUME 6 | |
Matrici: DKAY 18908 (lato A), transfer del 3 gennaio 1975 e DKAY 18909 (lato B), transfer del 7 gennaio 1975 | |
Clicca per leggere le note di copertina I rapporti fra musica «seria» e musica leggera sono sempre stati ampi e proficui: per la seconda, naturalmente. Si va dalla semplice citazione alla riproposta di qualche classico del passato, dandogli una spolveratina di modernità. È ciò che ha fatto Waldo de Los Rios quando si è impossessato dei temi di alcune sinfonie di Mozart e le ha «vivificate» con qualche elemento beat (chitarra e batteria). Sylvie Vartan ha applicato addirittura un testo a un noto tema mozartiano ed è nata cosi la canzone Caro Mozart, un divertissement di gradevole sapore. Questo disco ripropone anche un celebre tema folk di Pete Seeger, Guantanamera, e il primo grosso successo musicale commerciale di Lucio Dalla, 4 marzo 1943, con il quale il cantante bolognese raccolse ampi consensi al Festival di Sanremo del 1971. Televisione e cinema sono presenti, rispettivamente, con Cento campane, dallo sceneggiato televisivo «Il segno del comando» e Djamballa, dalla colonna sonora del film «Il dio serpente». Due esecuzioni orchestrali riguardano Let It Be, notissimo titolo dei Beatles, e Je t’aime… moi non plus, uno dei primi esempi di canzone sexy, non priva però di un certo risvolto ironico. Per coloro che amano la musica da ballo il complesso Middle of the Road esegue un simpatico ed orecchiabile motivo, Chirpy Chirpy Cheep Cheep. |
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VOLUME 7 | |
Matrici: DKAY 18910 (lato A), transfer del 16 dicembre 1974 e DKAY 18911 (lato B), transfer del 7 gennaio 1975 | |
Clicca per leggere le note di copertina In questo disco incontriamo due notissimi esempi del filone mistico di cui abbiamo già fatto cenno nel disco n. 4: Superstar e My Sweet Lord. Il primo è il motivo conduttore della rock-opera più famosa, «Jesus Christ Superstar». Questo spettacolo teatrale, da cui è stato tratto anche un film, si propone di offrire un’immagine nuova di Gesù Cristo: accanto ai tanti «divi» e «stelle» mortali, si dice, non bisogna mai dimenticare che il «superdivo» rimane sempre Lui, Gesù Cristo. My Sweet Lord, scritta e interpretata dai Beatles, è l’altro esempio di canzone mistica o di ispirazione religiosa: Lord, in inglese, significa Signore, nel senso di Dio. Con L’ora dell’amore, eseguita dai Camaleonti, è d’obbligo citare – ancora una volta – i classici. Questo brano, lanciato in origine dai Procol Harum (complesso inglese il cui nome ha vaghe assonanze latine), fu inciso in Italia dai Camaleonti che lo interpretano in questo disco. Ancora una citazione dal Festival di Sanremo, questa volta per L’immensità, forse il disco più venduto di Johnny Dorelli. Un soffio di allegria sud-americana ci giunge con La banda, un notissimo motivo di Chico Buarque de Hollanda, mentre Winchester Cathedral ci riporta a un genere di musica tipico degli anni ’20. Per i fans delle colonne sonore ecco il motivo conduttore di un film di grande successo, Love Story. |
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VOLUME 8 | |
Matrici: DKAY 18912 (lato A), transfer del 16 dicembre 1974 e DKAY 18913 (lato B), transfer del 16 dicembre 1974 | |
Clicca per leggere le note di copertina Che sarà fu presentata al Festival di Sanremo del 1971. Si classificò al secondo posto e si rivelò un grande successo commerciale. Questa canzone segnò anche il brillante debutto di un singolare quartetto, i Ricchi e Poveri, che potrete riascoltare nella loro originale interpretazione. Due le partecipazioni femminili in questo disco: Patty Pravo con Tutt’al più e Marcella con Montagne verdi. Marcella è una delle poche cantanti giovani affacciatesi con successo in questi ultimissimi tempi sulla ribalta della canzone. Ha debuttato al Cantagiro 1969 con «Pagliaccio» mentre con Montagne verdi ha cantato per la prima volta, nel 1972, al Festival di Sanremo. Di David Bowie, bizzarro personaggio della musica pop inglese, un cantante dotato che per mettersi in luce ha deciso di presentarsi al pubblico con un abbigliamento decisamente unisex, è Starman, brano moderno ma dalla linea melodica tradizionale, senza le angolosità di tanta musica pop. Con Pensiero, i Pooh perfezionano al massimo il loro stile vocale e musicale (secondo alcuni le reminiscenze pucciniane sono evidenti) e con La lontananza Domenico Modugno riesce ancora una volta a suscitare brividi di emozione negli ascoltatori. Romeo e Giulietta e Giù la testa sono i motivi conduttori dei film omonimi firmati da due maestri del genere: Nino Rota (che abbiamo già incontrato quale autore della colonna sonora de «Il padrino» nel disco n. 4) e Ennio Morricone, il musicista per eccellenza del filone del western all’italiana. |
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VOLUME 9 | |
Matrici: DKAY 18914 (lato A), transfer del 7 gennaio 1975 e DKAY 18915 (lato B), transfer del 7 gennaio 1975 | |
Clicca per leggere le note di copertina Anche il sentiero della canzone e – soprattutto quello della canzone italiana – non si presenta rettilineo: cosi temi e argomenti, trattati molti anni fa, ritornano di tanto in tanto di attualità. È il caso delle «rose», argomento floreale di largo impiego nella produzione leggera di ogni epoca e di ogni Paese. Una delle prime canzoni italiane di grande successo fu «Le rose rosse» edita nel 1918. A distanza di più di cinquant’anni Massimo Ranieri si riallaccia al tema con Rose rosse titolo con il quale vinse il Cantagiro del 1969. Con Se stasera sono qui Nicola Di Bari rende omaggio a uno dei più dotati cantautori italiani, Luigi Tenco. Sempre legate al mondo dei cantautori sono altre due canzoni: I giardini di marzo di Lucio Battisti e Sotto le lenzuola di Adriano Celentano. Il Casatschok, lanciato in Italia da Dori Ghezzi, è stato uno dei balli più alla moda degli ultimi anni. Partito da Parigi, ha conquistato, grazie alla sua dinamica e alla sua ritmica di colore «cosacco», tutta l’Europa. Anche il motivo conduttore del film «Un uomo da marciapiede», Everybody’s Talking di Fred Neil, ha fatto il giro del mondo raccogliendo unanimi consensi. Secondo gli astrologi stiamo entrando nell’età dell’Acquario, un segno zodiacale che influenzerà a lungo la vita del nostro pianeta. E Aquarius s’intitola il motivo più noto dello spettacolo musicale «Hair». In questo disco, è eseguito dall’orchestra di Mario Capuano in uno speciale arrangiamento pieno di ritmo e di colore. |
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