Lasciate Baglioni alle sue logore magliette fine e ai suoi legnetti di cremino, Vasco ai suoi sballi provinciali da rockstar un po’ imbolsita, Adelmo Fornaciari al suo blues lievemente risaputo, De André e De Gregori ma anche Ivano Fossati alle loro involuzioni intellettualistiche, le Pausini e i Vallesi alle loro canzoni seriali. Gettate via pure tutta la canzone italiana contemporanea (ma non dimenticate che comunque è la migliore del mondo, proprio perché è pasticciona, manipolata, fabbricata, confezionata, artefatta), e cosa vi resterà? Non ditemi che ascoltate cose molto metalliche, e nemmeno avanguardia inglese, produzioni elitarie d’oltreoceano. Non scherziamo: voi ascoltate Lucio Battisti (…) Se avete comprato questo libro, non potete non nascondere a nessuno che Lucio è ancora la vostra passione, in tutti i sensi, come amore e come patimento. E allora in queste pagine troverete tutto quello che occorre per riaccendere la passione. Il passato, il presente. Le frasi celebri, i giudizi più matti, gli episodi più famosi, la discografia. Forse, se siete gente che ha costruito un archivio monumentale, che ha messo in pesanti carpette tutti i ritagli di giornale sul tema Battisti, potete buttare via ogni cosa. |
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