Il fotografo Ilvio Gallo racconta la realizzazione della copertina del disco Una giornata uggiosa.
di Fabio Sanna e Michele Neri
Questa intervista è stata progettata con domande e risposte ma, dopo aver fatto la prima domanda, il “ruscello” dei ricordi del nostro Ilvio Gallo è diventato un “impetuoso fiume” in piena. Come fermarlo, visto che racconta cose così interessanti? Concludo con un ringraziamento al “professionista” Ilvio Gallo che ci ha concesso una buona parte del suo tempo ed invito tutti voi a visitare il suo sito.
Salve Ilvio, come fu contattato per realizzare le foto di copertina del disco Una giornata uggiosa? Nel febbraio del 1980 fui contattato dall’art director Mario Convertino, per la realizzazione del progetto “Una giornata uggiosa” che comprendeva: immagine di copertina, retro e videoclip. Seguì un incontro presso la Numero Uno per definire i dettagli, ricordo Lucio molto determinato e desideroso di portare a termine il lavoro al più presto, sentivo in questa urgenza tutto il bisogno di staccarsi dallo storico legame con Mogol; mi apparì subito chiara la sua intenzione di non voler apparire personalmente. Avevo la sensazione che con queste premesse tutto sarebbe stato complicato e questo mio ‘sentire’ venne confermato dai fatti. C’era l’esigenza di trovare il punto di vista particolare per realizzare gli scatti e individuai la ‘location’ più adatta nel cavalcavia di via Piranesi su viale Molise, quel porfido della pavimentazione aveva un’attrazione estetica fortissima. Altro elemento fondamentale: volevo una luce particolarmente uggiosa che, visto il periodo invernale, non avrebbe dovuto essere un problema. Ogni mattina alzavo gli occhi al cielo nella speranza di vedere un segno, una nuvola, qualcosa di suggestivo, ma un sole malato agitava le mie giornate… ormai non c’era più tempo, la data di consegna si avvicinava inesorabile, decisi di ricorrere alla finzione e una cisterna inondò d’acqua il set, così il mio banco ottico immortalò finalmente la scena. Con lo stesso stratagemma girammo il video ma, la notte precedente la consegna, durante il montaggio, una scarica magnetica distrusse il master da un pollice in maniera definitiva. Un’altra coincidenza ‘uggiosa’ molto più grave avvenne qualche anno più tardi a seguito di una tempesta, il locale che custodiva il mio archivio si inondò e con esso tutto il materiale andò distrutto.
Oltre alle immagini ‘uggiose’ ritratti di Guccini, Fortis, Finardi, Concato, Katia Ricciarelli e molti altri finirono al macero: che dire? Tirem innanz… Concludo con un ultimo ricordo, l’automobile in copertina è una Wolkswagen Cabrio di una mia amica e, fatto particolare, è un esemplare unico: color oro.