«In un mondo che prigioniero è respiriamo liberi io e te. E la verità si offre nuda a noi e limpida è l’immagine ormai».Bastano anche solo questi pochi versi a farci rituffare di colpo nel Canto libero di Lucio Battisti (in questo caso con Mogol), a restituirci tutto un mondo di pensieri, parole, emozioni in musica che restano nella nostra memoria e rivivono facendo suonare un disco oppure semplicemente canticchiando. A 70 anni dalla nascita (il 5 marzo ’43, il giorno dopo l’altro Lucio nazionale) e a 15 anni dalla scomparsa, la Voce di Romagna ha voluto rendere omaggio a un artista impareggiabile con questa piccola ma sincera opera, un libro comunitario, una miscellanea di articoli dei nostri giornalisti e di alcuni cari collaboratori del giornale. Rimini e la Romagna non sono luoghi sconosciuti a Lucio Battisti, tutt’altro, sono una parte non secondaria della sua vita. Negli anni del boom la capitale delle vacanze era uno dei crocevia musicali più importanti d’Italia, dove gli artisti si incontravano, producevano e iniziavano tournées (ad esempio il 7 agosto 1970 all’Altro Mondo la prima data di Battisti con la Formula 3). La leggenda racconta della scintilla scoccata all’Embassy di Rimini fra Lucio e Grazia Letizia una sera d’estate. Rimini è stata poi per anni città di adozione dove il grande artista ha scelto di vivere da persona comune con la famiglia, una scelta di riservatezza silenziosamente da tutti rispettata.«Canzoni e fumo ed allegria, io ti ringrazio sconosciuta compagnia». È anche per tutto questo che vogliamo rendere riconoscenza, affetto, stima nei confronti di Lucio Battisti: “nostro” e caro, per aver scritto buona parte della colonna sonora. P.F. |
|