In un libro di interviste e aneddoti un ritratto alternativo di Lucio Battisti, tracciato da personaggi che hanno avuto in qualche modo rapporti con l’opera del cantante-compositore: interpreti, cantautori, musicisti, produttori, tutti ospiti de “La Lira Battistiana – premio pop d’autore”, ideato a Imperia da Jeff Aliprandi. Il lavoro parte dalle atmosfere suggestive del grande Lucio che nei primi anni 70 arriva all’apice di successo con lavori quali Il mio canto libero – l’ellepì che si apre con La luce dell’est – per approdare al Battisti “bianco”, del CD del ’94 Hegel, ultimo frutto di trent’anni di attività compositiva, che ospita, tra i brani più significativi, quello intitolato Estetica. Nel ripercorrere le vicende e l’opera di Lucio Battisti, attraverso testimonianze e documenti, gli autori pongono l’accento in particolare sul carattere originale, quasi isolato, dell’esperienza battistiana nel panorama della canzone d’autore dei passati decenni di fine secolo: accusato spesso di “parlare troppo di sentimenti”, di “non impegnarsi abbastanza nel sociale”, di puntare tutto sulla bellezza della musica e sulla musicalità del testo -sull’estetica dunque, più che sull’etica – ha fornito invece, secondo gli autori e gli intervistati, un illuminante esempio di come l’arte non possa che avere una sua funzione morale e sociale, quand’anche il contenuto non sia esplicitamente tale. |
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